No, non sono mai le solite corse...
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- Creato Mercoledì, 25 Febbraio 2015 22:41
- Scritto da Federico Violante, CSEN
Domenica 22 febbraio si è corso in località Majelletta a Passolanciano, per la seconda edizione della IceRun, la gara di corsa sulla neve ideata dai Letsers di Danilo Tomei. Organizzare questo tipo di gare è complicatissimo, perchè c'è bisogno di neve, magari non troppa, e il percorso va preparato palmo a palmo. Qualsiasi previsione si possa fare, va adattata alle condizioni del giorno della gara, e così il percorso. Infatti i due giri da 5 km sono prima diventati tre da 3 km e alla fine 3 da 2.5 perchè un'ora prima della partenza nevicava allegramente e se venivano ricoperti i segnali era difficile seguire il percorso. La neve poi, pur essendo fondamentalmente acqua congelata è pur sempre acqua, e non è amica delle attrezzature che usano elettricità. Comunque sia, è andata, e soprattutto per chi ha corso, ma anche per noi di CSEN e lo staff di Let's Run è stata una giornata divertentissima.
Un grande merito che riconosco a Let's Run, ma a ben vedere a tutte le società che organizzano con CSEN è di sapersi distinguere con innovazione ed originalità. La IceRun, "Yes We Run" in Maggio e "Sulle Tracce del Lupo" in giugno, sono manifestazioni uniche nel loro genere, e chè è molto difficile imitare, sia per l'idea che per la cura dei particolari. Quando ero UISP il buon Luigi Pomponio ci accusava di essere dei "fabbricanti di gare", probabilmente avrebbe molte ragioni di dirlo adesso, vedendo spuntare dappertutto gare pensate solo con lo scopo di danneggiarne altre. A quei tempi in realtà non se ne fabbricavano poi tante, solo che con molto impegno e un po di innovazione, gare esistenti ma poco conosciute diventavano sempre più importanti e competevano, per così dire, con i mostri sacri Fidal. Chi c'era se lo ricorda molto bene.
Adesso tutto è marketing, e si vende fumo a volontà. Non è il nostro caso. Non ci interessano i record, non ci interessano i top runner, se vengono ci fa piacere, ma sono trattati come tutti gli altri, non mettiamo in palio soldi ai primi (e poco o niente ai secondi) ma premi decorosi per quante più persone possibile. Misuriamo le nostre gare dalla soddisfazione dei partecipanti e dai complimenti ricevuti. I numeri ci danno ragione, ma non viviamo per questo. In questo sono molto soddisfatto delle società CSEN e non rimpiango di certo chi ha scelto altre strade correndo dietro alle sirene. Il tempo è galantuomo, ma la differenza è evidente già adesso.
Per il 2015 abbiamo in programma degli appuntamenti molto interessanti, a Maggio a Chieti (Yes We Run) e Pratola, a giugno a Lanciano prima al supercarcere, poi per il Frentania Trail, e a Bocca di Valle (Sulle tracce del Lupo). A Luglio a villa Romagnoli e Lama dei Peligni, ad Agosto di nuovo a Lama e a Borrello, a Settembre torniamo a a Pratola per la mezza maratona, a ottobre la Stralanciano, a dicembre l'appuntamento di fine anno con We Run Lanciano.
Ma non cercateci nei circuiti dove troppo spesso si cerca di sfruttare un nome unicamente per spremere soldi. Le nostre non sono mai le solite corse. Hanno personalità.
Qui le classifiche in pdf e il video degli arrivi
Danza sotto le stelle (di Natale)
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- Creato Mercoledì, 10 Dicembre 2014 14:04
- Scritto da Emanuela Scurti, CSEN
Il comitato regionale C.S.E.N. Abruzzo, e’ lieto di invitarla a partecipare alla VII edizione della rassegna “DANZA SOTTO LE STELLE....di Natale”, aperta a tutte le scuole di danza.
Questa edizione si terrà
Domenica 14 Dicembre 2014, presso il Teatro Ennio Flaiano, lungomare C. Colombo Pescara, con inizio alle ore 17.30.
La mattina del 14 Dicembre, alle ore 12 si terrà una open-class di "Stage di JAZZ/VIDEODANCE", livello intermedio/avanzato tenuta dal danzatore e coreografo professionista Tv/Teatro ROBERTO CALDERINI.
Cordiali saluti
Emanuela Scurti
Comitato Organizzatore EVENTI CSEN Abruzzo
Bravo, Domenico!
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- Creato Venerdì, 07 Novembre 2014 21:04
- Scritto da Federico Violante, CSEN Abruzzo
La maratona di New York da sempre divide il mondo dei runner. Per alcuni è LA maratona, quella che una volta nella vita vale la pena di correre. Per altri è solo una tecnica ingegnosa per estrarre soldi da chi corre. L'argomento principale di coloro a cui non piace è che "una maratona è una maratona, 42.195 km, la puoi fare dove vuoi, e di posti belli ce ne sono".
La scienza e l'uso dei GPS hanno smentito questa teoria, la maratona di Roma nel 2013 era intorno ai 43 Km, e ho visto maratone sotto i 42Km e soprattutto mezze sotto i 21. Ma New York è differente, davvero. Tutti quelli che conosco che ci sono andati, me compreso che non ho corso, ci hanno lasciato un pezzo di cuore.
La prima domanda che ho visto farsi al traguardo in molte lingue è: "ma come, è gia finita?", la seconda è: "quando ci potrò tornare?".
A New York il tempo passa in fretta, e non è mai abbastanza per le cose uniche che vale la pena di vedere. Il giorno della maratona invece è molto lungo. La partenza è alle 9:30 più o meno, poi le altre a ondate, ma il ritrovo obbligatorio è alle 5:30, (i professionisti possono arrivare con più calma).
L'anticipo è necessario perchè nell'area di partenza non entra nessuno senza essere perquisito. Gli americani hanno una attenzione maniacale per la sicurezza, e non vogliono scherzi. Vedere l'alba sotto il ponte di Verrazzano è uno spettacolo unico, ma fa molto freddo. Il momento della partenza però prima o poi arriva, sulle note di Frank Sinatra che canta "New York, New York", con delle emozioni che diventano insostenibili, ed indimenticabili mentre percorri, con i lacrimoni che ti si congelano in faccia, il ponte di Verrazzano.
Può essere uguale ad un'altra maratona? No, e hai 42 Km, corsi quasi tutti e 42 con milioni di persone a bordo strada che ti incitano come matti per farti arrivare al traguardo, per capirlo. Ed è un coro che cresce col passare dei minuti, tiepido al confine con l'indifferenza con i primi, caloroso oltre ogni limite con i comuni mortali. Se servisse, ti porterebbero a spalle fino al traguardo.
Ho visto più di un atleta, zoppicante ma inarrestabile, accompagnato con devozione da un volontario verso il traguardo. Non è un caso se New York ha la più alta percentuale tra partenti e arrivati. Nessuno rimane indietro e l'ultimo vale quanto e più del primo. La tradizione nella maratona, almeno tra i maratoneti "veri", vuole che tutti gli arrivati siano a modo loro dei vincitori. Gente che ce l'ha fatta.
A New York questo aspetto è ancora più sentito. Chi si mette la medaglia al collo, non se la toglie più fino a quando torna a casa, e il giorno dopo, forse ancora più del giorno della gara, New York è dei maratoneti. Persone che portano con orgoglio il risultato della loro fatica appeso al collo, riveriti e osannati dai newyorchesi che ti osservano, ti sorridono e si complimentano "oohh, you made it..!", tutti. Probabilmente è vero, lo straniero viene spolpato per bene, ma almeno lo sanno fare.
Nel 2013 il primo abruzzese fu Angelo Cannone 1138mo in poco più di tre ore. Quest'anno l'abruzzo, orfano di Duilio Fornarola, ha visto brillare una nuova stella. Domenico Barbierato della Sorgente di Fara San Martino ha lasciato il suo segno, arrivando 168mo su 50433 arrivati con un 2h43' che è il suo miglior tempo su questa distanza. New York è nota per non essere un percorso facile, ma sono molti a migliorare i propri tempi in questa gara, qualcosa significherà.
Meglio di lui tra gli abruzzesi che conosco (tolto Alberico Di Cecco che nel 2003 arrivò quinto, ma da professionista) fece il lancianese Franco Morena quando Domenico aveva pochi mesi, nel 1986, piazzandosi 161mo in 2h37', ma erano decisamente altri tempi.
Camillo Campitelli, che pure è un nome che da noi merita molto rispetto, nel 1998 arrivò 268mo in 2h47'. In generale non penso saranno stati in tanti a fare meglio, Domenico ha tempo per migliorarsi. E mi sembra di avere capito che l'intenzione c'è, con calma.
Tornando al presente, quest'anno la pattuglia abruzzese era piccola, ma agguerrita. Oltre a Domenico, ci hanno fatto onore Umberto Di Gregorio, Alessandro Piccinini, Nicolino "zuzu" Catalano di Vasto abbattuto dal vento al secondo Km, ma arrivato al traguardo in poco più di 3h'30, Annalisa Fitti, Davide Serra, Fabrizio Tranquini, Nicola e Valentino Sciotti, Mario Bollini, Mauro Talamonti, Valerio Valenti, Maurizio Dionisio, Pasquale Tieri ed Emiliano Acquarola, Giovanna Sperandio, Francesco Gualandri, Enzo De Santis, Elvita Redavid, Stefania Di Giannantonio, Michele Menotta, Giorgia Manilla, Antonio Costantini, Giuliano Del Signore, Clara Rastelli, Roberto Angelantoni, Maurizio Michilli, Franco Della Cagna, Sonora e Walter Zurlo, Dino Onofri, Laura Di Murro. Mi scuso se ho saltato qualcuno, ma non è facile trovarvi tutti.
Comunque complimenti, siete dei vincitori.
Un ultimo saluto
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- Creato Martedì, 21 Ottobre 2014 19:51
- Scritto da Pietro Barbierato
Ieri ad accompagnare Duilio Fornarola negli ultimi metri della sua corsa terrena non c'erano solo i cittadini di Atessa, ma anche runner da tutto l'Abruzzo e dal Molise. Molti con la divisa della loro squadra, altri in abiti civili. Se in qualche modo ci vedeva gli avrà fatto piacere vedere in quanti lo stimavano.
C'erano i rappresentanti di CSEN e UISP, gli organizzatori della Maratona D'Annunziana, un po' di giudici di gara. C'era anche lo speaker, e in realtà c'era anche qualche assente, ma pochi.
Abbiamo pianto ascoltando il ricordo degli amici più stretti, e vedendo la sua bara portata a spalla dagli amici dei Lupi D'Abruzzo, salutata alla fine della cerimonia da un lancio di palloncini bianchi e blu, i colori della sua squadra.
Anch'io avevo il mio pensiero che gli lascio su questa pagina. Non amo i social network, non saprei come altro fare.
"Caro Duilio, nei 36 anni della nostra conoscenza ci siamo ritrovati spesso nelle gare podistiche, nelle riunioni dei direttivi AVIS, nei Certame di poesia; il tuo saluto era sempre un caloroso abbraccio che mi mancherà. Soprattutto tu mi mancherai. Ciao, Pietro."
Abbiamo perso un amico
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- Creato Domenica, 19 Ottobre 2014 20:10
- Scritto da Federico Violante, CSEN Abruzzo
Oggi molti, se non tutti i podisti abruzzesi, piangono la scomparsa di una persona un po' speciale. Non è la prima volta, che il mondo del running perde qualcuno, ma in questo caso è diverso.
Duilio Fornarola non ha un passato da Top Runner o da grande dirigente sportivo, ma da persona comune, di grande intelligenza e sensibilità, amante dello sport, praticato per una vita intera e lunga. E' stato il simbolo e l'ambasciatore della nostra regione nel ruolo di "podista della porta accanto".
L'affetto che tutti proviamo per lui si tocca con mano dagli articoli sui giornali, ma molto di più dal fiume di commenti e ricordi sui social network.
Era atteso tra due settimane alla dodicesima partecipazione alla maratona di New York dove avrebbe compiuto 82 anni, e aveva dietro le spalle sei partecipazioni alla 100Km del passatore negli anni 80. Si può semplificare dicendo che è stato uno che di strada ne ha fatta, e non solo nel running. Ho avuto il privilegio di correre alcune volte con lui in gara, (è noto che io non sono mai stato un top runner per cui al suo passo mi trovavo bene), e mi lascia dei ricordi preziosi che porterò molto a lungo con me.
Dotato di una intelligenza vivace e profonda, ha scritto anche un libro dedicato alla "sua" Atessa, pur essendo nativo di Penne. Sempre sereno, sempre sorridente, sempre con lo sguardo rivolto al futuro.
La sua più grande gioia era correre, e particolarmente correre per prepararsi per tornare a New York ancora una volta. Se mai avesse una preoccupazione, era quella di non poterlo più fare.
Ha avuto una vita intensa e soddisfacente, ci ha lasciato facendo quello che amava fare, e almeno di questo sono contento per lui. Se avesse potuto esprimere un desiderio penso che avrebbe chiesto di tornare ancora una volta a New York, o se proprio non si poteva, di riuscire almeno a tagliare il traguardo.
Ci ha provato in tutti i modi, e vederlo arrivare un po' barcollando per poi cadere a pochi metri dal traguardo è stata una cosa veramente dolorosa. Personalmente e a nome di CSEN, (Duilio è stato un nostro tesserato), sono vicino alla famiglia ed ai suoi Lupi D'Abruzzo, che perdono una persona unica e irripetibile.
Tutti noi, anche i pochi che non lo hanno conosciuto personalmente, abbiamo perso un amico.
5 Atleti Frentani in Nazionale di Karate
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- Creato Giovedì, 16 Ottobre 2014 19:50
- Scritto da Elisa Gandelli - CSKS
Sono partiti questa mattina con destinazione Verona gli Atleti Frentani convocati in Nazionale dalla FEKAM per i Campionati Mondiali di Karate Cadetti/Junior che si svolgeranno a Stettino (Szczecin) in Polonia dal 17 al 19.
La compagine Azzurra che ha come ritrovo Verona, partirà nella giornata alla volta di Stettino, cittadina situata al nord della Polonia, dove si svolgerà il 5° Campionato Mondiale di Karate WUKF (World Union Karate-Do Federations) riservato a Cadetti (dai 15 ai 17 anni) e Junior (dai 18 ai 20 anni).
Cinque sono gli atleti del C.S.K.S. CLUB Lanciano dl M° Pietro Antonacci che sono stati selezionati per questa importante trasferta: Rullo Angelo Umberto 19 anni, Lauditi Anisia 18, D’Onofrio Alessia 16, e i fratelli Di Lallo Alessio e Di Lallo Nicolò entrambi 15 anni.
La convocazione di Gabriele Farina con l’incarico di Coach Azzurro, una gradita sorpresa, completa la compagine che da Lanciano parte per la Polonia.
Gli Allievi del M° Antonacci, sono tra i pochi a essere stati convocati per competere in entrambe le discipline del Karate, Kata (Forme) e Kumite (Combattimento), esclusa Lauditi convocata solo per il Kata, tutti gli altri faranno parte anche delle squadre di Kumite. Una bella soddisfazione per il M° Pietro Antonacci e tutto lo staff del C.S.K.S. CLUB LANCIANO.
Leggi il comunicato stampa integrale
Quando la legge non è uguale per tutti
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- Creato Lunedì, 13 Ottobre 2014 20:16
- Scritto da Federico Violante, CSEN Abruzzo
Venerdì 10 ottobre è stata pubblicata una circolare Fidal
che sollecitava il rispetto di una regola che per loro è considerata importante, tanto che in un'anno è la seconda volta che la ripetono. Riguarda i cosiddetti "Atleti di elite". Chi sono?
Gli atleti di elite, per Fidal sono i gioielli di famiglia, da vendere con buon profitto sulle piste e sulle strade d'Italia. La qualifica di atleta di elite, nel nostro mondo si ottiene correndo i 10km sotto i 30’15″ se uomini o i 34’30″ se donne, la mezza rispettivamente in 1h05’30″ o 1h17’00″ o la maratona sotto i 2h18’ se uomini o 2h40’ se donne.
Se raggiungi questi tempi, vieni inserito in una lista che dice che per Fidal sei un bene prezioso, così prezioso che puoi correre solo nelle gare classificate come gare nazionali o internazionali, oppure nella regione dove sei tesserato, così almeno ti alleni. Che differenza c'è tra una gara nazionale e una regionale? La tassa gara, è ovvio. Nelle gare nazionali c'è l'euro ad atleta iscritto e una quota fissa che va da 1000 a 2000 euro, dipende dalla distanza. Se la gara è regionale l'euro ad atleta iscritto e la tassa gara sono a discrezione del comitato regionale.
Stringendo, se vuoi far correre nella tua gara gli atleti di elite, deve essere almeno "nazionale", quindi si parte da 1000 euro per una 10Km, più un euro a iscritto. Un bel pacco di soldi. In Abruzzo una gara che rispetta questa regola è la Corsa di San Martino , del buon Raffaele Traini che ogni anno si svena per questo (poi magari l'euro ad iscritto glie lo evitano), ma lui è uno ligio alle regole. Onestamente lo hanno fatto anche la Notturna Pennese e la Pretuziana, altre gare nazionali su strada sul sito Fidal non ne ho viste. Gli altri a volte fanno i furbi. La sanzione per chi è furbo è di 5000 euro come da articolo 21 delle "norme per l'organizzazione delle manifestazioni
".
Mi fa sorridere la scelta di tempo. Quindici giorni fa si inventano che per decisione divina se hai una tessera Fidal devi correre per forza come Fidal anche se non vuoi, ma questa regola vale solo se l'altra tessera è CSEN perchè altri 15 che erano Libertas e uno che era UISP non li vedono, e pretendono anche di avere ragione.
Venerdì Fidal ricorda che esistono delle regole
e che vanno fatte rispettare. Due giorni dopo, Domenica alla Stralanciano, la prima e la seconda donna, che vincono rispettivamente 250 e 200 euro, e quindi sono ampiamente nel campo di applicazione delle regole Fidal, erano atlete di elite (l'elenco è qui
), non abruzzesi, che non potevano correre in una gara regionale.
Le vogliamo rispettare queste regole, le vostre, quelle vere? Arriverà la multa da 5000 euro? Penso di no. La legge non è uguale per tutti. Poi però mi scrivete pretendendo che ordini alle mie società di rifare i volantini perchè secondo voi gli EPS non possono premiare le categorie. Ma su quale pianeta?
Io intanto mi sono beccato telefonate dal sabato pomeriggio "sono al ritiro pettorali, sono due volte che ci torno, non si vede nessuno". Lo scorso anno la mezza maratona l'avevo seguita io, avranno pensato che ne sapessi qualcosa. La mattina per lo stesso motivo, "ho fatto il fax, mi hanno risposto, dove sono i miei pettorali?" La migliore verso le 12.30 "Fred, scusa ma stai pranzando? Per favore vieni a dare una mano a questi qui che io vorrei andarmene a casa".
Dove fosse il problema con le classifiche l'ho immaginato, non è facile riscontrare i numeri degli organizzatori (1030), con i dati dei chip (634) e con i numeri presi dai giudici. Soprattutto quando ti trovi Rita Mascitti che arriva prima, seconda e terza nella F45 (poi corretta nella classifica sul sito corrilabruzzo, dove però hanno lasciato Lorella Bassani quarta), o Gianluca Luciani 12mo, 13mo e 14mo nella M40. Poi magari qualcuno ha notato che i tempi erano 1'30" più generosi, forse era prevista una compensazione per il caldo. Da controllare ce n'era. E per favore, la prossima volta che iscrivo qualcuno come "CSEN Abruzzo Atletica" non mi cambiate il nome della società con "Abruzzo Atletica" o "libero". Non dimostra finezza o superiorità, ma solo sciatteria.
Poi per la par condicio, anche nella non competitiva ci sono due Nicola Bomba con il pettorale 828 e due Gianluca Sasso con il 936. Andavano così veloce che ce li hanno messi due volte. Poi quanti tra loro hanno veramente corso e quanti erano spettatori o semplicemente iscritti, non so se lo sapremo mai, ma magari a voi piace così, c'è più spazio per la "buona politica".