La caduta di un muro? Forse

La notizia era nell'aria da diversi giorni, infatti nel mio post precedente concludevo sostenendo che c'erano sorprese in arrivo. Podisti.net ha dato oggi la notizia , con un paio di giorni di anticipo, della firma della nuova convenzione  tra Fidal e gli EPS. 

Io l'avevo già letta da un po, ma avevo deciso di aspettare la firma prima di darne notizia. Anche perchè le esternazioni che circolavano negli ultimi mesi qui in Abruzzo, visibili sui vari siti, erano di tenore diametralmente opposto. Secondo me qui da noi non l'avevano letta in tanti.

In effetti rispetto all'atteggiamento a cui ci hanno abituato è una svolta epocale, e penso prenderà in contropiede molti dirigenti e comitati. La cosa che mi fa sorridere è che in pratica questa nuova convenzione recepisce integralmente quella che valeva in Emilia Romagna, pensata dall'illuminato presidente Fidal emiliano Alberto Montanari, ma che nel resto di Fidal non piaceva a nessuno.

La stessa convenzione la proposi io nel 2009  (allora ero UISP) al mio omologo Fidal Domenico Narcisi, dal cui staff venne respinta. Ad essere sinceri me la contestò anche la UISP, per il fatto che definivo "gare di elite" quelle Fidal, e "gare amatoriali" quelle degli EPS. Dire la verità in certi ambienti è un peccato mortale. Quello che volevo sottolineare era che trovavo giusto che Fidal si tenesse i top runner e i premi in denaro, e UISP che era il mio ente, continuasse a fare quello che aveva imparato a fare bene, e che molti ci invidiavano. Pazienza.

Ma qual'è la sorpresa? Con la nuova convenzione, cade speriamo definitivamente, la pretesa ridicola che qualsiasi gara debba essere obbligatoriamente Fidal, ("basta che ci sia una classifica" diceva la dirigenza Fidal dell'epoca) e che gli atleti Fidal non possono partecipare a gare non-Fidal, come insistono a dire dei dirigenti Fidal di ora, e anche qualche svelto di dirigente di un altro EPS.

Per Fidal ora ci sono due tipologie di gare, "agonistiche" e "promozionali", dove quelle "agonistiche" sono identificate dalla presenza di ingaggi, rimborsi spese, e premi in denaro o buoni spesa, e devono essere obbligatoriamente Fidal, mentre quelle "promozionali", sono identificate dal non avere alcuna forma di retribuzione economica per gli atleti, al di la di premi in natura quantificabili in max 100€ per il primo assoluto, e che entro questi limiti non richiedono alcuna approvazione di Fidal.

Viene riconosciuto, e questo è veramente importante, che gli EPS e le loro società svolgono e possono svolgere attività amatoriale, senza sentirsi rompere i coglioni perchè non sarebbero legittimati a gestire competizioni. Viene riconosciuto anche (e messo nero su bianco a pagina 6, punto 3.2) che tutti possono correre dove vogliono, tesserati Fidal in gare di EPS e tesserati di EPS in gare Fidal, salvo campionati nazionali e regionali che possono essere "riservati". Chi non ha una tessera Fidal non potrà accedere a premi in denaro o buoni, e questo penso che a gli EPS stia più che bene, se veramente vogliamo promuovere lo sport. 

Trovo riconosciuto il mio principio che Fidal si dedichi a quello che è il suo compito istituzionale, allevare campioni e realizzare gare di alto livello (qualunque cosa intendano con questo), e gli EPS a quello di far fare sport alla gente. Se scopriamo un campione, o qualcuno si sente tale, può diventare un atleta Fidal dal giorno dopo, ma se è un corridore della domenica, ha il diritto di farlo in santa pace anche lui senza rotture di scatole.

Non era così difficile, ma ringrazio molto il mio maestro Antonio Gasparro, ex presidente nazionale di lega, epurato anche lui dalla UISP insieme a me, che si è battuto a lungo per questo. Una buona fetta del merito è suo, ma non lo dirà nessuno.

Questa temo che non sia una bella notizia per chi con la scusa di voler "unire il podismo abruzzese" e "tutelare la salute degli atleti", probabilmente persegue fini diversi. Ho il sospetto che sia solo la prima di una serie di delusioni. Le mucche adesso possono iniziare a uscire dal recinto e farsi mungere solo se e quando ne hanno voglia.

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