Maratona di Treviso 2011
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- Categoria: Sospesi
- Creato Lunedì, 25 Aprile 2011 10:23
- Scritto da Iacopo D'Amico (Fidas)
Domenica 27 marzo, mentre la maggior parte degli abruzzesi erano impegnati a Francavilla al mare e a Martinsicuro, un piccolo manipolo di essi è partito alla volta di Vittorio Veneto, ai piedi delle Prealpi, nota per essere stato teatro della battaglia che concluse, sul fronte italiano, la Prima Guerra Mondiale. In quell'occasione in onore di re Vittorio Emanuele II, sovrano delle due Venezie e Re d'Italia la già Vittorio assunse il nome attuale.
Venendo al percorso,si tratta di un tracciato ideale per chi corre con l'obiettivo di migliorare il primato personale. A Vittorio Veneto, simpatica cittadina , la partenza è collocata nella centrale via Cavour. La vicina Piazza Foro Boario è il punto d'incontro dei maratoneti che, nei primi chilometri di gara, muovendo verso sud, percorreranno l'intero centro storico di Vittorio Veneto. Imboccata la statale 51 di Alemagna, lungo un tracciato pianeggiante affiancato da colline ricamate da vigneti, gli atleti entrano nel Comune di Colle Umberto, antica residenza di molte nobili famiglie veneziane e, per un certo periodo, anche del pittore cinquecentesco Tiziano.
Proseguendo in direzione di Conegliano, il serpentone dei maratoneti incontra il terzo dei nove Comuni toccati nella lunga marcia verso il capoluogo: San Vendemiano, un paese di origine agricola diventato importante polo a carattere industriale. Segue l'ingresso a Conegliano, ridente cittadina, diventata famosa per la produzione di vino e grappa (l'istituto agrario, fondato nel 1877, è il piú antico d'Italia), oltre che per essere legata al nome del pittore Giovan Battista Cima, che proprio dall'ameno paesaggio locale ha tratto la prima fonte di ispirazione per la sua arte.
Lasciato il centro di Conegliano, gli atleti s'immettono sulla statale 13 Pontebbana e, sfiorando, altri importanti poli produttivi, giungono a Susegana, centro agricolo e industriale, sorto alla base del grandioso complesso architettonico costituito dal castello di San Salvatore. Proprio nel comune di Susegana, lasciandosi alla spalle una verdeggiante corona di colline, un tempo feudo della potente famiglia dei Collalto, è collocato il passaggio a metà gara.
Proseguendo in direzione di Conegliano, il serpentone dei maratoneti incontra il terzo dei nove Comuni toccati nella lunga marcia verso il capoluogo: San Vendemiano, un paese di origine agricola diventato importante polo a carattere industriale. Segue l'ingresso a Conegliano, ridente cittadina, diventata famosa per la produzione di vino e grappa (l'istituto agrario, fondato nel 1877, è il piú antico d'Italia), oltre che per essere legata al nome del pittore Giovan Battista Cima, che proprio dall'ameno paesaggio locale ha tratto la prima fonte di ispirazione per la sua arte.
Lasciato il centro di Conegliano, gli atleti s'immettono sulla statale 13 Pontebbana e, sfiorando, altri importanti poli produttivi, giungono a Susegana, centro agricolo e industriale, sorto alla base del grandioso complesso architettonico costituito dal castello di San Salvatore. Proprio nel comune di Susegana, lasciandosi alla spalle una verdeggiante corona di colline, un tempo feudo della potente famiglia dei Collalto, è collocato il passaggio a metà gara.
Poco dopo, l'ingresso a Ponte della Priula, dove sorge il Tempio Votivo dedicato ai Caduti del Piave. Quindi, il suggestivo attraversamento del fiume Sacro alla Patria, scenario di atroci battaglie della Prima Guerra Mondiale. Oltrepassato il Piave, gli atleti entrano nel Comune di Nervesa della Battaglia, la cui bellezza paesaggistica è testimoniata da numerose ville venete di grande prestigio, oltre che da importanti ricordi legati alla 1^ Guerra Mondiale (l'Ossario che custodisce le salme di 10 mila caduti e il Sacello in memoria dell'aviatore Francesco Baracca).
A quel punto, ormai sulla sponda destra del Piave, la gara prende decisamente la direzione del capoluogo. I maratoneti entrano nel Comune di Spresiano, altra importante area storica e industriale; quindi in quello di Villorba, dove si trova anche il centro produttivo e distributivo della Benetton. Giunti alla periferia di Treviso si scorgono, lungo la strada, lussuose ville settecentesche, che riportano ai tempi napoleonici e asburgici. Poi, come d'incanto, appare la possente sagoma dell'antica Porta San Tomaso.
L'ingresso a Treviso avviene attraverso Varco Manzoni. Da qui, il percorso di gara si dirige verso la chiesa di San Francesco, attraversa la Pescheria, sfiora Piazza San Vito e quindi sbuca a pochi metri da Piazza dei Signori, il "salotto buono" della città.
A quel punto, ormai sulla sponda destra del Piave, la gara prende decisamente la direzione del capoluogo. I maratoneti entrano nel Comune di Spresiano, altra importante area storica e industriale; quindi in quello di Villorba, dove si trova anche il centro produttivo e distributivo della Benetton. Giunti alla periferia di Treviso si scorgono, lungo la strada, lussuose ville settecentesche, che riportano ai tempi napoleonici e asburgici. Poi, come d'incanto, appare la possente sagoma dell'antica Porta San Tomaso.
L'ingresso a Treviso avviene attraverso Varco Manzoni. Da qui, il percorso di gara si dirige verso la chiesa di San Francesco, attraversa la Pescheria, sfiora Piazza San Vito e quindi sbuca a pochi metri da Piazza dei Signori, il "salotto buono" della città.
A quel punto, quando mancano ormai poche centinaia di metri al completamento dei canonici 42,195 km, la gara si dirige verso Piazza San Leonardo e da qui, arriva al traguardo.
Molti della spedizione di pescara hanno fatto il proprio personale e in particolare segnalo quelli del triatleta Renato e di Franco Salvatore che solo per una manciata di secondi hanno mancato il muro delle 2h59'59'' il personale di Cecilia Di Benedetto 3h10' e il mio 3h14'. Dopo una doccia e una seduta di massaggi, tutti al pasta party allestito dall'eccellente organizzazione.