Quando abbiamo deciso che era il momento di fare un salto di qualità, mi è tornata in mente questa frase, che poi era la senzazione provata il giorno in cui sono volato sulle mie prime saucony. "Si, sentiamo cosa ne pensa Saucony...", qualcosa nell'aria mi suggeriva che era la strada giusta da percorrere. Eravamo partiti con un idea, abbiamo concluso con tutt'altro, con un accordo che ci lega e ci impegna molto, ma pensiamo di avere fatto la scelta giusta.
Il nome Saucony nasce nel 1898 in una piccola cittadina della Pensylvania, lungo le rive del fiume Saucony. I nativi americani, che abitavano quella zona, coniarono questo nome che tradotto significa “Acque che corrono con leggerezza”; una frase appropriata vista la storia del marchio.
Non abbiamo notizia di altri circuiti che abbiano destato questo interesse, potremmo pensare di essere i primi, ma tutto sommato non è importante. Siamo onorati di essere stati così ben considerati, ma al tempo stesso siamo consapevoli che il Circuito Corrilabruzzo ha raggiunto la sua piena maturità.
Da parte nostra ci sembra un abbinamento naturale, la parte finale della mission di Saucony termina con: "Quando corriamo è una bella giornata, [ma] è un grande giorno quando ispiriamo qualcuno a correre."
Questi sono anche i nostri valori, e chi ci segue, con affetto sempre crescente ormai lo sa. E' da poco che sono in mezzo a voi, ma sono stato subito contagiato dall'entusiasmo e dalla disponibilità di tutti quelli che collaborano al circuito che tanto danno senza mai chiedere nulla. Da Francesco, padre di tutti i podisti, al supertecnologico "Eta-Beta" Fred, a Pietro Barbierato timido e riservato, al silenzioso Vincenzo Micolucci, al meticoloso Domenico Pannelli, "il Professore". Poi Gianni, Lidia, Elga, Clara, Lucio, Guerino, Bruno, e tanti altri.
Veramente è una grande famiglia e un ambiente eccezionale, è un onore per me farne parte. Ogni volta, ogni gara, è insieme un evento e una festa. Ma la cosa migliore forse è il popolo degli amatori che viene a sfidarsi ogni domenica, non per vincere o irridere gli avversari, ma per il piacere di stare insieme. Questi sono i valori, e gli esempi, che il nostro sport dovrebbe dare, e che insieme a Saucony vogliamo promuovere quest'anno.
Sarà un grosso sforzo per tutti, e ne siamo consapevoli, ma se l'esperimento funzionerà, nonostante le mille difficolta' che incontriamo per far crescere il nostro sport (il mio Maestro Mario De Benedictis, uomo geneticamente Fidal, lo sa), e le barriere erette dagli altri nella notte con la speranza di raccattare qualche tesserato in più, il prossimo anno cercheremo di migliorarlo ancora e di portare altre novità e nuovi frutti in questo nostro mondo.
Gli amici di Saucony lavorano da più di cent'anni per far correre noi amatori meglio e più a lungo, e noi li abbiamo scelti perchè hanno creduto e continuano a credere in noi "tapassioni" col cuore.