Inizia un nuovo anno, all'insegna della "riservatezza"
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- Categoria: Per non dimenticare...
- Creato Mercoledì, 05 Gennaio 2011 14:45
- Scritto da Federico Violante - Lega Atletica UISP
Leggevo, su indicazione di un amico, il post di Angelo Massaro, (che non conosco ma da quello che scrive sembra una persona molto intelligente) "Lo sport è uguale per tutti: la pratica sportiva come investimento sociale " su www.podisticalucodeimarsi.it , lettura che consiglio a molti, in cui mi ha colpito molto questa frase, che sottoscrivo pienemente: Certo il nostro intento è comunque sempre quello di “PROMUOVERE LO SPORT APERTO A TUTTI” senza vincoli di colore, lo sport deve restare al di fuori di certi concetti che “RISERVANO SOLO A POCHI” la partecipazione. Il G.P. Marsica rappresenta un territorio, un insieme di gruppi sportivi e di atleti, i quali hanno in comune voglia di divertirsi innanzitutto, ma anche l’obbligo di trasmettere sani principi a chi non pratica.
Mi riconosco e ci riconosciamo pienamente nelle parole, tutte, di Angelo Massaro, e parafrasando chi mi ha segnalato il suo articolo, "ci sentiamo tutti meno soli". Meno male che c'è ancora gente così.
Il 2011 sarà un anno con molte novità. Intanto stiamo assistendo allo sbarco dei "marziani" che vorrebbero colonizzare la nostra regione. Da quest'anno ci saranno ben 3 circuiti "riservati Fidal", per la gioia dei numerosi amanti di quella bandiera. L'anno scorso nacque la Coppa Abruzzo, in cui la partecipazione oltre che riservata era anche obbligatoria. Tutti si sono ritrovati iscritti, anche senza saperlo. Quest'anno nasce il CorriAdriatico, altro circuito "riservato", nel quale si stanno impegnando anche alcuni di noi che hanno scelto di cambiare divisa, e il Grand Prix Marsica, sconcertando alcune società del suo stesso territorio ha repentinamente deciso per il "riservato fidal". Tutti e tre questi circuiti fanno capo alla stessa persona a cui sono notoriamente poco simpatico per la mia irriverenza. Il criterium Piceni e Pretuzi, e il circuito Vodafone (se proseguirà), mantengono, per ora, la partecipazione aperta a tutti, come faremo noi.
Ricordo che un paio di anni fa ricevemmo la proposta, a dire il vero quasi un ordine, di imporre agli aderenti del nostro circuito l'obbligo di un doppio tesseramento, Fidal e UISP, che in realtà è, e deve restare, una facoltà. Ci dissero che per noi era un affare, ma a noi gli affari non interessavano, e non interessano ora. Ora più che mai ritengo che abbiamo fatto bene. Noi non vogliamo "tesseramenti forzosi", chi viene con noi è perchè ci sceglie liberamente e si identifica nei nostri valori. Se avessimo accettato, avremmo perso la nostra identità e credibilità. Avremmo perso tutto.
Scegliemmo bene allora e riteniamo di avere scelto bene a fine estate 2010, quando decidemmo che nel nostro futuro non ci sarebbe stato più posto per gare in comune con circuiti "riservati". Non è stata una scelta facile, ne abbiamo discusso a lungo, e qualcuno per ovvi motivi ha anche rifiutato di discuterne per rimandare l'irrimandabile. Alla fine, era una medicina necessaria, al di là dei rapporti personali, che pure sono importanti. Occorreva pensare ad un Corrilabruzzo nuovo, o forse "vecchio", nel senso che recuperi appieno lo spirito per cui era nato, in un mondo che cambia ogni giorno.
(continua all'interno, link "leggi tutto")
Perderemo delle gare, ma lo sapevamo, probabilmente saranno quelle dove gravitano i maggiori interessi economici, e che sono le più lontane dal mondo amatoriale che noi vogliamo rappresentare. Alla fine la scelta era proprio questa, restare al fianco dello sport per tutti e delle gare "ecosostenibili" (nel senso di quelle che vivono di impegno e fondi propri), o inseguire le gare dei Campioni, dei grandi sponsor e della televisione. Le altre novità, non meno importanti, sono una conseguenza.
Ad alcune gare avremmo rinunciato comunque, perchè sono troppo lontane dai nostri valori, gare che vogliono il nostro nome sul volantino per avere quei 200-300 partecipanti in più, ma che poi sono insofferenti alle nostre richieste, e per cui le gare per bambini, e le non competitive sono uno spreco. Ce ne sono altre che teoricamente devono ancora decidere ma in realtà hanno una strada obbligata, perchè la tipologia della manifestazione li porta naturalmente dall'altra parte, senza rancore. Altre ancora, che sono in condizione di scegliere, dicono di avere scelto noi, ma non lo diamo per scontato, il ricordo delle liti per Bugnara dello scorso anno almeno per me è ancora troppo vicino.
La compilazione del nostro calendario è in corso, la prima gara al momento è proprio Bugnara, ma la situazione è fluida potrebbe essercene qualcuna prima, mentre la prima a cui rinunceremo è Martinsicuro, sostituita dal Cross Mare di Francavilla che rientra dopo che per due anni le aveva ceduto la data.
Sarà sicuramente un Corrilabruzzo diverso, più vicino ai piccoli e più lontano dai potenti, ancora più dedicato alla valorizzazione del territorio e delle gare considerate "minori". Soprattutto sarà ancora più vicino alla gente comune, continuando lo sforzo degli ultimi due anni, che ci è sembrato apprezzato. Abbiamo introdotto molte novità nel regolamento, un nuovo punteggio più flessibile, da 3 a 50 punti per gara, e abbiamo creato le condizioni per avere al nostro fianco un partner tecnico di un certo spessore, una azienda internazionale di abbigliamento sportivo.
La qualità del servizio nelle nostre gare è destinata ad aumentare, agli organizzatori chiediamo questo sforzo e daremo il nostro aiuto, anche se sappiamo di non avere la bacchetta magica. Ad esempio, in tutte le gare sarà obbligatoria la rilevazione dei tempi e la gestione informatizzata di iscrizioni e classifiche, per minimizzare gli errori. Di questi aspetti discuteremo meglio nei prossimi giorni, alcune delle modifiche sono su aspetti importanti e vogliamo essere certi di non essere fraintesi.
Lo spirito del nuovo regolamento è che le gare che aderiscono al nostro circuito devono impegnarsi ad offrire a chi partecipa una manifestazione "eccellente". Poi si può sempre sbagliare o qualcosa può andare storto, ma le basi devono essere solide. Come UISP supporteremo anche altre gare fuori dal nostro circuito principale, come abbiamo sempre fatto, ma sempre con il vincolo che non aderiscano a circuiti "riservati". Chi vuole stare da solo è bene che vada da solo.