Maratona del Tricolore 2010
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- Categoria: Altre Gare 2010
- Creato Lunedì, 20 Dicembre 2010 21:23
- Scritto da Giuseppe Coia (Runners Chieti)
Disputare la maratona di Reggio Emilia non era nei miei programmi, avendone già corse 5 quest’anno, la maratona di Torino del 14 Novembre con la conquista del brevetto di Nobile della Maratona doveva concludere gli impegni con le gare lunghe di questo 2010. Però il richiamo di Reggio Emilia è stato molto forte, tutti ne parlavano come una Maratona bellissima e organizzata molto bene.
La Maratona per eccellenza, la Maratona per quelli che quasi sicuramente sono andati a New York almeno una volta nella loro carriera di podisti ma che sanno benissimo che se vuoi essere un vero Maratoneta devi aver corso prima di tutto a Reggio Emila, alla ColleMarathon, a Roma e magari Berlino o al Medoc così poi potrai dire che tutto sommato New York è la Maratona da correre solo per rispondere a quelli che di maratone non capiscono nulla e che puntualmente ti fanno sempre la stessa domanda: “Quella di New York l’hai fatta?” E tu gli puoi rispondere di si con la consapevolezza che New York non è la più bella come dicono.
Quindi attirato da questi richiami e convinto da un amico che aveva come obiettivo di scendere sotto le 4 ore e quindi di aiutarlo ad avere un passo consono al proprio obiettivo ho superato anche le ultime titubanze anche perché Reggio Emilia nel periodo in cui è collocata negli ultimi anni è sempre stata funestata da avverse condizioni meteorologiche. Ma considerando che i prezzi sono accessibili fino a pochi giorni prima la chiusura delle iscrizioni, abbiamo atteso le ultime previsioni meteo prima di perfezionare l’iscrizione. Nel primo pomeriggio di sabato arriviamo all’expo allestito presso il palazzetto dello sport a pochi metri da Piazza Gioberti dove sono posizionati la partenza e l’arrivo.
All’interno dell’expo sembra di assistere ad una grande festa dove si rincontrano vecchi amici. La sera a cena incontriamo gli amici della Sogeda Manoppello e Franco non perde occasione per coinvolgerci nelle sue idee che speriamo di vedere presto realizzate.
La mattina successiva la posizione del nostro albergo situato proprio al centro di Reggio Emilia ci ha permesso di uscire dopo aver fatto colazione ad un orario comodo senza dover sobbarcarci una levataccia. Il palazzetto dello sport è stato adibito ad un grande spogliatoio caldo e deposito borse che ritroveremo all’arrivo insieme alle docce calde per tutti proprio a pochi metri dall’arrivo.
Lo sparo della partenza viene dato puntualmente alle ore 9.00 di una giornata freddissima ma che il sole promette di scaldare al più presto e se non ci riuscirà il sole a scaldarci, beh allora ci penserà la corsa. I primi km si snodano all’interno della città di Reggio Emilia toccando i punti più belli della città del Tricolore.
Qui c'è la classifica generale in pdf , e quella dei soli abruzzesi . (continua all'interno )
Forse non tutti sanno che Reggio Emilia viene chiamata città del Tricolore perché proprio in questa città nel 1797 venne adottato il primo tricolore della Repubblica Cisalpina da cui deriva l’attuale bandiera della Repubblica Italiana. Per onorare questa circostanza il nostro abbigliamento, grazie all’impegno dell’amico Gianni è stato adattato alla circostanza.
Dopo i primi Km ci si addentra nella campagna Reggiana con il paesaggio tipico della pianura Padana che poi ti accorgi subito che tanto pianeggiante non è. I km scorrono veloci mentre cerco di tenere un ritmo adeguato all’obiettivo di Mario, passiamo alla mezza in 1h 58m, teoricamente in linea con le 4h finali se non ci saranno cedimenti.
Intorno al 25°Km riprendiamo Franco che avevamo perso al 10°Km, vedo che Mario tiene un buon passo, un po’ lo tengo a freno e un po’ lo lascio fare anche perché tenere un passo più lento di quello abituale a me e Gianni provoca dei dolori alle gambe.
Ma in Maratona non si inventa nulla e nulla è scontato, al 35° Km Mario rallenta vistosamente. In qualche modo arriviamo al 38° cercando di spronarlo ad andare avanti con la testa e non con le gambe ma il rallentamento del ritmo ci stà “imballando” le gambe e rischiamo di essere noi che dovremmo fare da traino a doverci fermare.
Mancano 4 Km e un po meno di 30 minuti all’obiettivo, faccio due rapidi conti e considerando anche un ritmo tra 7m e 7m 30s a Km, cioè un cedimento quasi catastrofico, il tempo che rimane è sufficiente a centrare l’obiettivo. Quindi io e Gianni acceleriamo un po’, consci del fatto che quello che potevamo fare l’abbiamo fatto e ora il resto tocca a Mario. Mentre ci allontaniamo udiamo gli incitamenti di Franco, questo ci rincuora di averlo lasciato in buona compagnia.
Arriviamo sul traguardo con lo sguardo rivolto all’indietro, in attesa dell’amico, i secondi scorrono lenti ma non dobbiamo aspettare molto. Non passano neanche 3 minuti che vediamo Mario tagliare il traguardo sotto le 3h 55m. Una grande soddisfazione per tutti. Per tornare alla Maratona di Reggio Emilia, un’organizzazione pressoché impeccabile con una logistica perfetta e un esercito di volontari che rendono magica la tua corsa, la partenza avrebbe avuto sicuramente una atmosfera più carica di emozioni se fosse stata preceduta dall’Inno di Mameli. La stessa emozione provata alla partenza della maratona di Torino con l’inno “Fratelli d’Italia” che ci ha fatto sentire tutti alla stregua di Baldini.
Questo è il rilevamento GPS del percorso: