Abruzzesi a Firenze - Parte seconda
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- Categoria: Altre Gare 2010
- Creato Sabato, 11 Dicembre 2010 22:26
- Scritto da Jacopo D’Amico (Fidas Pescara)
La descrizione di un percorso non rende la bellezza del territorio attraversato, fa sbiadire la vegetazione dei ricordi in cui la vita dell’albero e quella del filo d’erba si condizionano a vicenda, ma tracciare una mappa è indispensabile per narrare “l’esperienza, che è la memoria più la ferita che vi ha lasciato più il cambiamento che ha portato in te e ti ha fatto diverso” (Calvino, 1964).
Vivere l’avventura di una maratona è per me un’esperienza unica, è qualcosa che costruisci pazientemente e diligentemente nell’arco dei mesi, che ti comporta impegno, dedizione ma soprattutto è la volontà di confrontarsi con se stesso e con gli altri. Mentre si prepara una maratona, si seguono tabelle, ci si scambia opinioni sul paio di scarpe o di abbigliamento, sull’alimentazione da seguire ma, soprattutto, ci si diverte allenandosi insieme. La corsa, anche se è uno sport individuale, è sicuramente per la stragrande maggioranza dei runner, un’occasione di incontro e di socializzazione.
La maratona è la corsa regina. E come ogni regina ha sempre i riflettori dei runners e degli addetti ai lavori puntati. Gli scenari sono sempre fantastici. Quella di Firenze è stata la mia seconda maratona dell’anno e assoluta da quando ho messo le scarpette ai piedi all’inizio del 2008. Rispetto a quella di Roma (marzo 2010) mi sono migliorato di circa 23 minuti, nonostante le condizioni atmosferiche proibitive, ma quello che più mi ha dato vitalità è stato l’entusiasmo della gente in gara e ai bordi delle strade, la cornice della città, l’apparire di Palazzo Vecchio maestoso e imponente di fronte a me piccolo e indifeso contro il vento e la pioggia.
Al traguardo un rapido inchino per infilare la medaglia al collo da una paziente volontaria dell’organizzazione e poi alla ricerca di una mantellina e di tè caldo. Dopo un paio d’ore di riposo in albergo, con i miei compagni di viaggio FIDAS siamo andati al Marathon Party, dove dopo aver mangiato, ci siamo anche “scatenati”.I nostri corpi, fino a qualche minuto prima intorpiditi e rilassati, si sono messi in moto, questa volta, non per correre, ma per ballare al ritmo di musica anni Settanta. Con noi c’erano anche Giancarlo Sprecacenere della Runners Chieti e la nostra maschotte: Margherita Pepe, figlia simpaticissima di Elga (talis… talis).
All’indomani abbiamo fatto un giro, tanto per non rimanere fermi, nel centro storico della città, finalmente baciata dal sole mattutino e contemplato il bel vedere di Piazza Michelangelo sull’antica città dei Medici.
All'intero (link "leggi tutto"), il video della ricostruzione digitale del percorso.