La battaglia delle farchie

Si è svolta Lunedì 17 a Giuliano Teatino, terra dei miei avi, la annuale manifestazione folkloristica delle f*rchie , in onore di Sant'Antonio. Non è podismo, ma è cultura e tradizione locale, che rientra pienamente tra le cose che noi riconosciamo e valorizziamo per quanto possibile.

In realtà il nome non è corretto, ma deformato volutamente, anche se è indubbio che la "farchia" sia un fascio di canne a cui viene dato fuoco, perchè data la accesa rivalità tra paesi vicini che hanno in comune questa tradizione, (che io sappia Fara Filorum Petri, Casacanditella, e Giuliano Teatino, ma ho visto in tv qualcosa di molto simile nel leccese), Fara Filorum Petri ha pensato bene di registrare il nome, e di agitare la minaccia di azioni legali   nei confronti di chi lo usa. Quindi, per capirci, quella di lunedì era una semplice scampagnata, in cui si è mangiato, bevuto, cantato e ballato. Comunque una bellissima serata organizzata dalla proloco giulianese.

I tamburi di guerra che sentiamo avvicinarsi nel nostro mondo del podismo amatoriale, con ben tre circuiti messi in campo con l'intento di farci a pezzettini, da qualcuno che dice "il podismo è solo il nostro", non ci dovrebbero stupire più di tanto, se si riesce a tirarsi i capelli anche per ringraziare Sant'Antonio. Mi viene in mente la frase epica di Cristopher Lambert in Higlander, "ne resterà solo uno", ma se continuiamo così, e mi riferisco al podismo, ho idea che non resterà proprio nessuno.

Le foto molto belle, tanto che ne abbiamo adottata una come icona per le premiazioni UISP, sono state realizzate da Antonino Di Nuzzo, altro validissimo fotografo amatore (sembra che li troviamo tutti noi), se ce ne manda altre le pubblichiamo volentieri. Un grande ringraziamento va alla famiglia Spinelli, per la accoglienza e l'assistenza, se non fosse stato per Alceo, senza GPS e con la nebbia che c'era, forse eravamo ancora a girare lì intorno.

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