Frentania Trail 2015
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- Creato Lunedì, 22 Giugno 2015 11:37
- Scritto da Federico Violante, CSEN
Si è corsa sabato la seconda edizione del Frentania Trail, gara fortemente pensata e voluta dai fratelli Antonio e Valerio de Pamphilis, da Lino Del Papa del Crampo, e da Massimiliano Serrapica di Crew Sport. Quest'anno con una grande mano di Mario Fattore, spesso in prima linea quando c'è da aiutare qualcuno, e con la regia attenta dei Podisti Frentani.
Sotto una pioggia insistente, una delizia per gli amanti di questo tipo di prove, ma che ha reso molto difficile il percorso, si sono sfidati in 140, il doppio della scorsa edizione. Nonostante le difficoltà, a detta di tutti è stata una bella manifestazione, che prevedeva anche un pasta party e una serata in musica andate deserte per il maltempo.
Vittoria di Tommaso Giovannangelo (La Sorgente) davanti ad Antonio Bucci (Blu Sport) e Guido Barbuscio (Atl. Civitanova) tra gli uomini, e di Paola Zulli (Podisti Frentani) davanti a Felicetta Troilo (Tribù Frentana) e Lidia Scenna (Runners Chieti) tra le donne.
Imperdibile (al minuto 55 del video) la volata per l'ultimo posto con finale a pari e dispari tra Gabriele Di Nunzio (CSEN) e Luigi Di Lena (Podisti Frentani), dove ha vinto Luigi aggiudicandosi a sua insaputa, perchè non sapevano che fosse in palio, la coppa per l'ultimo arrivato. Insieme ai ringraziamenti chiassosissimi di Giovanna Tirotta dei Podisti Pennesi che era rimasta indietro nei boschi e che loro hanno aspettata e accompagnata all'arrivo.
Loro sono fatti così, e a me fa molto piacere. Ricordo bene che alla mezza maratona di Orbetello hanno devoluto a chi veniva dietro di loro e che nemmeno conoscevano il rifornimento di acqua che gli ero andato a portare perchè al ristoro era finita. Il running è anche questo, per fortuna.
Dopo tre settimane non leggo ancora delle scuse chiare e sincere (quelle che ho letto non mi sembrano gran cosa, perchè si concentrano su altro) per quanto accaduto in una gara cosiddetta importante qui vicino, inserita in un circuito dove sulla carta si proclamava a gran voce la tutela della salute degli atleti e la partecipazione aperta a tutti. A chiacchiere, ovviamente.
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