CSEN Abruzzo

Siamo di nuovo online

Questa notte alle 3.45 un principio d'incendio causato dal sovraccarico di una batteria in un gruppo di continuità, ha fatto scattare il sistema antincendio che ha tagliato l'alimentazione a una ampia parte della server farm di Aruba, il provider che ospita il nostro sito, insieme a oltre un milione di altri siti italiani. In realtà penso che nessun sito abbia riportato danni, ma dato che Aruba gestisce molti altri servizi, anche essenziali come la risoluzione dei domini e i servizi di posta elettronica, oltre metà della rete internet italiana era di fatto bloccata. Il nostro sito è stato uno degli ultimi ad essere riattivato, perchè nella sua complessità ha bisogno anche di altri servizi. AbruzzoGare che è un sito "statico", fatto a mano da Francesco di Crescenzo, è tornato online poco dopo mezzogiorno, altri ci hanno messo più tempo.

Molti presidenti hanno ricevuto una telefonata o un SMS dal premurosissimo Marcello Casasanta, che informato del problema già dalle 10 di questa mattina, aveva predisposto un percorso alternativo per le iscrizioni di Corriamo Per L'Oro. Lo stesso avevo fatto io, e dalle 13 il servizio fax era stato agganciato direttamente alla mia casella di posta privata senza passare per quella di corrilabruzzo.it. Comunque ora è tutto tornato alla normalità e anche i fax che sono arrivati durante il blackout mi sembra che siano stati consegnati regolarmente, tanto che alcuni sono duplicati. Ora tutto è a posto, l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. è di nuovo online così come il numero fax. Chi ha lasciato un recapito ha già avuto la conferma dell'iscrizione, ma per sicurezza potete controllare l'elenco online.

Mi dispiace per Francesco che ha avuto la celebrazione del suo compleanno cancellata per quasi tutta la giornata. Rimedieremo.

Pescara Vivicitta 2011 e l'uso consapevole dell'acqua

Il tema di questo Vivicittà 2011 era l'uso consapevole dell'acqua. La UISP nazionale in questi giorni mi aveva chiesto cosa stavamo facendo per affrontare questo tema. Ora lo so, abbiamo ridotto drasticamente il consumo di acqua. La prendo con ironia, ma sono molto arrabbiato. Per quel po di notorietà che ho e che nemmeno desidero, quando accadono cose spiacevoli da noi come da altre parti sono bombardato di segnalazioni. Quando poi me le fanno in corsa o al traguardo la cosa è dannatamente seria, se sono anche tante figuriamoci.

Una frase che ho nelle orecchie è "rivoglio i miei sette euro", l'ho sentita abbastanza. Penso che poche persone stressino gli organizzatori quanto noi riguardo la qualità delle gare, che noi non abbiamo mai misurato a numero dei partecipanti, ma come percentuale di soddisfatti. Una delle cose su cui io personalmente sono particolarmente accanito è la disponibilità di ristori in corsa e il comportamento civile degli addetti. Che oggi sarebbe stata una giornata calda era prevedibilissimo, e sabato pomeriggio ho chiamato gli organizzatori chiedendo esplicitamente "non voglio sentire nessuno che sia rimasto senz'acqua" risposta: "stiamo andando al cash and carry". Immagino lo abbiano trovato chiuso.

Il nostro regolamento prevede che ci siano ristori ogni 5km, su una corsa da 12 ce ne volevano due. E' scritto molto chiaramente. Sono rimasto particolarmente deluso, quando oggi chiedendo spiegazioni mi sono sentito rispondere che la colpa era mia, perchè non ho partecipato alle riunioni pregara in cui si sarebbe dichiarato che c'era un unico ristoro al Km 7. E' vero, non ho partecipato, per impegni di lavoro, ma chi ha partecipato mi ha assicurato di non avere mai sentito una simile assurdità. Ancora più assurdo è il criterio comunicatomi per calcolare il consumo di acqua, una bottiglietta ogni tre atleti, un bicchiere a testa. Nemmeno fosse oro. Capisco perchè leggo nei commenti che ad un runner è capitato di vedersi ritirare un bicchiere offerto vedendo che ne aveva uno in mano. Erano contati.

Mi assumo le mie responsabilità come presidente della Lega Atletica, per esserci affidati in un evento per noi importante ad una organizzazione che ragiona in questo modo. Ora lo sappiamo, e se queste sono le risposte che ho avuto, per quanto posso, (perchè la UISP è una democrazia e non una dittatura), sapremo d'ora in poi come regolarci. Se un atleta di interesse nazionale, vincitore di maratone in giro per il mondo, che si cimenta come organizzatore mi dice che deve essere controllato centimetro per centimetro, ok, vedremo di farlo (o di lasciare perdere), anche se ho una idea molto diversa della collaborazione.

Ho chiesto personalmente scusa, per quello che serve, in diretta TV su Rete 8 questo pomeriggio. Se gli organizzatori lo ritengono possono fare lo stesso. Valuteremo anche questo aspetto.

Faccio questa distinzione, doverosa, perchè Enti e Federazioni (UISP e Fidal) sono un organismo di coordinamento e controllo, non degli organizzatori diretti. Le gare dei campionati nazionali e regionali, per intenderci, sono organizzate da società e non da noi direttamente. Noi nella UISP in realtà siamo in prima linea, operativi sul campo anche a pulire la piazza dopo la gara, per cui ci sentiamo più responsabili. Mi sento in colpa, per esempio, nei confronti dell'amico Roberto Pierini (Il Crampo) che all'8° Km è andato a prendersi una bottiglia d'acqua in un bar. Tranquilli è colpa mia, dovevo controllare di più e fidarmi di meno. Vorrà dire che chiederemo di indicarci non solo il percorso, ma anche i ristori, e segnaleremo anche quello.

Da una prima ricognizione il problema dovrebbe avere riguardato "solo" l'ultimo quinto di gara, inteso come gli atleti da 5'25"/Km in avanti, che non sono pochi, oggi circa 150 (casi simili in passato furono molto più estesi). A loro, di nuovo, le mie scuse e quelle della UISP. Per il discorso dei premi/pacco gara, non mi sento di inseguire le critiche. Noi chiediamo di premiare tutti i bambini e di riportare sul volantino premi e pacco gara. Il nostro ruolo finisce lì. Qualcuno lo fa qualcuno no. Inviterei a premiare chi lo fa, partecipando, e di evitare chi fa il furbetto. Dopo un anno o due probabilmente imparerà. Noi invitiamo e inviteremo sempre a scegliere le gare liberamente e secondo coscienza non per il logo sul volantino.

Qui alcuni momenti della manifestazione, belli e brutti insieme. Il resto nei prossimi giorni.
Il fatto di avere dato voce a delle "proteste" nel video (così non si dirà che me le sono inventate) non voglio sia considerato un gesto di aggressione verso Farnese, nonostante alcuni contenuti che io per primo considero inappropriati, ma la risposta ad una esigenza di trasparenza. La manifestazione nel suo complesso è stata soddisfacente pur con alcune cose da rivedere. Sbagliando si impara, fingendo di non vedere i propri errori si perservera. Questo è il messaggio e su questo penso saremo tutti daccordo.

Scarica la classifica in  pdf. Una cosa importante: Abbiamo rinvenuto le chiavi di una moto piaggio, sono disponibili presso la sede della UISP di Pescara, chiedendo di Alberto Carulli.

Martinsicuro 2011, una (mezza) maratona da record

In una domenica complicata come quella appena trascorsa abbiamo avuto nostri runner sparsi per tutta l'italia, chi a Ferrara, chi a Milano, chi a Ugento. Un po sono stati anche da noi al Cross Mare a Francavilla e altri a Martinsicuro per la Maratona dell'Adriatico.

Da noi ci siamo divertiti, e tanto (vedi foto). Ma è vero, noi non siamo degli agonisti.

Pubblico il resoconto inviatomi da un amico che ha corso a Martinsicuro: "Sono molto arrabbiato, è una organizzazione che non si smentisce mai...non ne azzecca una: La 10 km  trasformata in una 11,500, una" Mezza", ridotta a 11,5 per gli errori degli addetti al percorso non a conoscenza delle relative deviazioni. Infatti gran parte dei podisti iscritti alla "Mezza" sono stati convogliati sul percorso dei 10 km, senza nessuna possibilità di riprendere il percorso, e completare la gara. I giudici, per non considerare nulla la gara hanno dovuto classificare,tutti coloro che sono stati costretti a modificare il percorso della mezza, come giunti e iscritti regolarmente alla gara dei 10 km. Altro discorso va fatto per la gara dei 10 km!!, che era di 11,5 con disappunto di molti atleti che all'undicesimo km hanno cominciato a "smadonnare" e a lamentarsi della pessima organizzazione. Vorrei aggiungere dell'altro, ma preferisco tacere e cancellare questa gara dai miei programmi futuri. Non parlo della maratona, ma di questa specifica manifestazione, perchè in mezzo a tutto sto "marasma", l'unica soluzione accettabile era allontanarmi il più presto possibile da quell'Inferno disorganizzativo. A non più rivederci...".

Ho controllato e devo dire che il suo parere sembra essere confermato qui o addirittura qui (sito GS Marsica). Sul sito FidalAbruzzo, cavallerescamente, si scrive solo della maratona tacendo di tutto il resto, ma c'è qualcosa che è sfuggito un po a tutti. A Martinsicuro, gara di Coppa Abruzzo e Campionato Regionale di Maratona, è stato battuto il record mondiale sulla mezza maratona. Il primo classificato, Giuseppe Merla, ha concluso la sua gara in 46'20" alla media di 27,33 Km/h, vedi classifica ChampionChip ora corretta . La colpa chiaramente non è di TecPoint, lo sfortunato timer di turno (lo scorso anno toccò a CommercialTime di Roma), loro cronometrano, e non possono verificare più di tanto quello che accade sul percorso. Magari qualcuno in via "ufficiale" però poteva verificare la classifica e decidere se omologare il risultato. L'uso dei chip, come sottolineato in questa occasione anche dal Maestro Mario De Benedictis , in se non garantisce la correttezza del risultato se tutto quello che viene fatto prima non è accurato. Lo scorso anno il buon Raffaele Traini di Controguerra arrivò legato con il cordino all'amico ipovedente Gino Scarpantonio, fotografato insieme a lui sul traguardo ma staccato in classifica di 40 minuti.

Ho visto dalle classifiche che hanno dovuto fare i salti mortali per tirare fuori qualcosa di accettabile. Per chi vuole controllare, c'è una lettera a fianco al numero che penso sia il colore. Nella maratona i pettorali probabilmente erano Rossi (R) per gli uomini e Blu (B) per le donne, nella mezza penso fossero tutti Neri (N), e nella 10Km Verdi (V). Chiarito questo, basta guardare le classifiche, particolarmente quella della 10Km per capire che casino hanno dovuto sbrogliare i colleghi di TecPoint. Se fosse vero che i partenti erano 750, come da comunicato ufficiale, dato che gli arrivati sono 590, gli altri sono da considerare dispersi e probabilmente saranno ancora in giro per il percorso. Andateli a salvare.

Sono molto criticato dallo schieramento a noi avverso, perchè non accetto di sacrificare la verità alla diplomazia (dico le cose così come stanno), ma si può?

42 Km  21/23 Km (da record) 21/23 Km (OK) 11,5 Km 

Lettera aperta al Podista Amatoriale

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Angelo Massaro (Podistica Luco Dei Marsi), l'originale è qui

marsica_001

Molti podisti, in gran parte marsicani, in questo periodo si stanno chiedendo il perché di questa situazione, apparentemente paradossale, che vede l’esistenza di due circuiti, entrambi denominati Grand Prix Marsica, con la differenza che uno dei due è riservato esclusivamente ai tesserati FIDAL, l’altro rimane aperto anche ai tesserati con gli Enti di Promozione Sportiva, come è sempre stato fin dal 1998, l’anno in cui il circuito fu fondato da: Remo DE ANGELIS (Podistica Avezzano), Alvise DI SALVATORE (G.P. Trasacco), Marino DI MARCO (Pol. Atl. Capistrello), Angelo MASSARO (Atletica Luco), Aurelio MICHELANGELI (ERCI Avezzano) e Paolo LONGO (Atl. LAGOS dei Marsi).

La risposta è automaticamente in questa distinzione piccola ma, fondamentale: il Grand Prix Marsica è nato soprattutto per avvicinare i giovani e i meno giovani a questa pratica sportiva, senza alcun intento o obiettivo particolarmente competitivo, favorendo la dimensione di chi al massimo, sfida l’amico concorrente, con l’occasione, magari, di prendersi simpaticamente in giro.

Ci pare quindi completamente fuori luogo creare un secondo circuito che vieta la partecipazione ai podisti tesserati solo con gli Enti di Promozione (UISP, AICS, CSEN ecc.), tentando di sopprimere il primo, dal significato storico originario,  usurpandone titolo ed edizione.

Da non trascurare, poi, il fatto che, pur allargandosi a gare fuori Provincia o Regione, un intento importante originario era quello di promuovere e valorizzare la nascita e lo sviluppo di manifestazioni marsicane che altrimenti non vedrebbero proprio la luce o, al massimo, durerebbe il tempo sufficiente ad esaurire il loro stimolo iniziale, dopo poche edizioni. Per questo, un occhio di riguardo è stato sempre riservato a quelle esistenti e nascenti sul nostro territorio.

Come già prospettato nell’incontro con il Presidente Regionale FIDAL, rimane da parte nostra inalterata la disponibilità ad affrontare ed a discutere qualsiasi punto di divergenza, al fine di tornare su organizzazione unica.

In ogni caso, in bocca al lupo a tutti i podisti che conservano questa inalterata importante passione, mostrando molta pazienza e buon senso!

Documento sottoscritto dalle Società organizzatrici del 14° Grand Prix Marsica 2011:

  • Podistica Avezzano;
  • Podistica Luco dei Marsi;
  • Atletica LAGOS dei Marsi;
  • Runners Club dei Marsi;
  • G. S. Celano;

 

Inizia un nuovo anno, all'insegna della "riservatezza"

 Leggevo, su indicazione di un amico, il post di Angelo Massaro, (che non conosco ma da quello che scrive sembra una persona molto intelligente) "Lo sport è uguale per tutti: la pratica sportiva come investimento sociale  " su www.podisticalucodeimarsi.it  , lettura che consiglio a molti, in cui mi ha colpito molto questa frase, che sottoscrivo pienemente: Certo il nostro intento è comunque sempre quello di “PROMUOVERE LO SPORT APERTO A TUTTI” senza vincoli di colore, lo sport deve restare al di fuori di certi concetti che “RISERVANO SOLO A POCHI” la partecipazione. Il G.P. Marsica rappresenta un territorio, un insieme di gruppi sportivi e di atleti, i quali hanno in comune voglia di divertirsi innanzitutto, ma anche l’obbligo di trasmettere sani principi a chi non pratica.

Mi riconosco e ci riconosciamo pienamente nelle parole, tutte, di Angelo Massaro, e parafrasando chi mi ha segnalato il suo articolo, "ci sentiamo tutti meno soli". Meno male che c'è ancora gente così.

Il 2011 sarà un anno con molte novità. Intanto stiamo assistendo allo sbarco dei "marziani" che vorrebbero colonizzare la nostra regione. Da quest'anno ci saranno ben 3 circuiti "riservati Fidal", per la gioia dei numerosi amanti di quella bandiera. L'anno scorso nacque la Coppa Abruzzo, in cui la partecipazione oltre che riservata era anche obbligatoria. Tutti si sono ritrovati iscritti, anche senza saperlo. Quest'anno nasce il CorriAdriatico, altro circuito "riservato", nel quale si stanno impegnando anche alcuni di noi che hanno scelto di cambiare divisa, e il Grand Prix Marsica, sconcertando alcune società del suo stesso territorio ha repentinamente deciso per il "riservato fidal". Tutti e tre questi circuiti fanno capo alla stessa persona a cui sono notoriamente poco simpatico per la mia irriverenza. Il criterium Piceni e Pretuzi, e il circuito Vodafone (se proseguirà), mantengono, per ora, la partecipazione aperta a tutti, come faremo noi.

 Ricordo che un paio di anni fa ricevemmo la proposta, a dire il vero quasi un ordine, di imporre agli aderenti del nostro circuito l'obbligo di un doppio tesseramento, Fidal e UISP, che in realtà è, e deve restare, una facoltà. Ci dissero che per noi era un affare, ma a noi gli affari non interessavano, e non interessano ora. Ora più che mai ritengo che abbiamo fatto bene. Noi non vogliamo "tesseramenti forzosi", chi viene con noi è perchè ci sceglie liberamente e si identifica nei nostri valori. Se avessimo accettato, avremmo perso la nostra identità e credibilità. Avremmo perso tutto.

Scegliemmo bene allora e riteniamo di avere scelto bene a fine estate 2010, quando decidemmo che nel nostro futuro non ci sarebbe stato più posto per gare in comune con circuiti "riservati". Non è stata una scelta facile, ne abbiamo discusso a lungo, e qualcuno per ovvi motivi ha anche rifiutato di discuterne per rimandare l'irrimandabile. Alla fine, era una medicina necessaria, al di là dei rapporti personali, che pure sono importanti. Occorreva pensare ad un Corrilabruzzo nuovo, o forse "vecchio", nel senso che recuperi appieno lo spirito per cui era nato, in un mondo che cambia ogni giorno.

(continua all'interno, link "leggi tutto")

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Non era uno scherzo...

 "Ciao Diego, non è uno scherzo..." Così ha esordito Federico Violante quando domenica pomeriggio mi ha contattato per comunicarmi che tra tutti i partecipanti alla mezza maratona dei tre comuni, di Pratola io sono stato estratto al sorteggio del soggiorno a Djerba offerto dalla Eden Viaggi.

Ne sono stato molto sorpreso ed emozionato nel ricevere questa notizia, come accade in queste occasioni. Ringrazio il GAP Pratola per la loro precisione e puntualità, la Eden Viaggi per aver messo a disposizione un meraviglioso viaggio, che ha reso più emozionante la gara, e Federico Violante come rappresentante del Circuito Corrilabruzzo per il loro impegno e cortesia nei confronti di tutti noi podisti.  - Diego Pretara (Bersaglieri)

(continua Federico Violante...)
 Sono io che ringrazio Diego, che ha dimostrato con la sua gratitudine di essere una persona cortese ed educata, per molti un premio è quasi un atto dovuto indipendentemene dallo sforzo che ha dovuto fare chi lo ha messo in palio.

Pur se non ci conosciamo, ho voluto essere il primo a dirglielo, e immagino la sua prima reazione alla mia comunicazione.

Di solito quando ti dicono così, un secondo dopo ti mettono davanti un contratto per l'acquisto di una enciclopedia, o tentano comunque di venderti qualcosa.  Il soggiorno è per una sola persona, non è in agosto, ma è all-inclusive, in un complesso con circa 300 camere con piscina e centro benessere. Dubito fortemente che sia una fregatura, io lo avrei vinto volentieri. Poi gli chiederemo come è andata. Per ora un grande GRAZIE anche da parte mia e della UISP alla Eden Viaggi per la sua generosità.

 Quando Enio Leone, qualche giorno prima della gara di Pratola mi ha comunicato le intenzioni del GAP, io per primo avevo pensato che mi stesse prendendo in giro. "..Sai Fred - mi ha detto Enio al telefono - avevamo pensato, in accordo con uno sponsor (la Eden), di mettere in palio un viaggio tra i partecipanti della nostra gara, ma non lo abbiamo scritto sul volantino perchè non eravamo certi di riuscire. Ieri ho avuto la conferma, che ne pensi lo diciamo prima, o facciamo una sorpresa alla fine?"

In un ambiente dove gli annunci teatrali si sprecano e capita che premi vinti te li fanno aspettare per mesi o sono lontani parenti di quanto dichiarato sul volantino, le parole di Enio mi sono arrivate come un gavettone, ma del resto ai modi pratolani, tutto arrosto e niente fumo, mi ci sto abituando, e dal numero dei partecipanti, in continua crescita, mi fa piacere notare che non sono il solo.

Enio poi ha continuato, "...avevamo pensato di sorteggiarlo, tra i partecipanti alla mezza maratona, ma potremmo fare anche tra tutti, indistintamente..".

Un paio di minuti a soppesare i pro e i contro, poi la scelta è caduta tra gli arrivati della mezza maratona, un premio all'impegno di chi avrebbe completato un percorso che non è esattamente una passeggiata. Però occorreva dirlo in anticipo. Lo abbiamo indicato sul sito e lo ha comunicato lo speaker Domenico Pannelli, prima della partenza.

Non credo che un annuncio così in ritardo possa avere influito sui partecipanti (alzi la mano chi è venuto per questo), ma non abbiamo bisogno di stupire con annunci ed effetti speciali, ci basta essere quello che siamo.

La sportività è un altra cosa...

In riferimento al commento dello "sportivo tapascione" apparso in data 31-05-2010, noi donne apparse in prima pagina, riteniamo che la nostra migliore risposta nei suoi confronti, possa e debba essere la più totale indifferenza. Ma vogliamo condannare questi atteggiamenti da "tifoso", non perchè sia sbagliato esserlo, ma perchè esagerare in questo è diventato troppo comune, lo vediamo tutti con la violenza insensata negli stadi: insulti, offese gratuite, risse, danneggiamenti. Tutto in virtù di un’unica giustificazione:il tifo.

Pensiamo che lo "sportivo" non ce l'avesse con noi, non ci conosce nemmeno, ma era semplicemente seccato per non aver visto in prima pagina la foto della sua amica, di cui abbiamo stima e rispetto sopratutto per le sue prestazioni podistiche per noi inarrivabili, a parte forse Gloria.

 Fortunatamente questo sito è seguito da persone educate e civili, e solo raramente accade che qualcuno, per rabbia o per invidia, getti fango addosso a persone che a volte neanche conosce. L'agonismo ci può stare, in una gara, ma non giustifica le spinte alla partenza o le spallate negli sprint per il 150mo posto all'arrivo, meno ancora certi atteggiamenti e certe parole nel dopogara. Lo sport al nostro livello dovrebbe essere divertimento, non combattimento. Nel terzo millennio i Gladiatori lasciamoli nei film.

L’ultima sciocchezza scritta è quella secondo cui esistono tra di noi atleti di serie A che hanno diritto ad un immagine su un sito e atleti di serie B “che sono bravi a fare altre cose” che segue la “degna” tradizione del tifo. Purtroppo alcuni tifosi dimenticano il motivo fondamentale per cui facciamo sport: per stare in forma; il resto non ci interessa.

Resta imperdonabile avere scritto di getto, senza pensare, delle parole molto offensive, e senza rendersi conto che con noi nella foto c'era anche una ragazzina la cui moralità è indiscutibile, e i cui compagni di scuola possono trovarsi sul sito cercandone il nome su Google.

 Ci permettiamo di ricordare a questo sportivissimo signore, che questi siti (Corrilabruzzo e AbruzzoGare, la nostra foto era su tutti e due) sono gestiti da persone che ogni giorno rubano ore alla propria famiglia, e perdono ore di sonno per dedicarle agli altri, senza alcuna ricompensa, se non quella di sentirsi dare del "......"

Bisogna anche capire che non sempre si ha a disposizione il materiale necessario (foto,classifiche,ecc.). E' facile venire sul sito e cliccare per avere questa o quella informazione, non è altrettanto semplice far trovare tutto pronto e per ottenerlo ci vogliono ore ed ore di lavoro, uguali alle ore ed ore di allenamenti e sacrifici che tutti noi atleti conosciamo. La mancanza della foto di cui lo sportivo anonimo (ma nemmeno tanto) tanto si è lamentato, alla fine non era nemmeno giustificata dato che la foto che cercava era tra quelle all'interno.

C'è anche un messaggio personale per lui, dal papà della ragazzina nella foto con noi:

"Caro tapascione, o meglio caro stupidone, forse non ti sei reso conto che nella foto c'era Lorenza una ragazzina di 11 anni che guarda spesso il sito del Corrilabruzzo, cosi come le sue amiche ....e se la prendessero in giro per le idiozie che hai scritto...? se lo dicessero alla maestra...?  Hai fatto proprio una stupidata, e ti invitiamo a chiedere scusa a tutti i genitori che hanno le loro figlie che corrono, non come anonimo ma come UOMO con un nome e un cognome. Perchè ce l'hai, ed è troppo facile nascondersi dietro un coraggioso anonimato."

COMUNICATO STAMPA DEL CONI DI PESCARA

Il doping, le squalifiche e le violazioni all'etica comportamentale.
Enzo Imbastaro: “Le norme vanno rispettate”

Domenica 11 aprile si è disputata a Pescara l'edizione 2010 del “Vivicittà”, manifestazione su strada di atletica leggera sulla distanza di 12 km che si è svolta contemporaneamente in altre 36 città italiane e 18 nel mondo. L'evento di Pescara ha visto anche una prova riservata ai bambini delle scuole della città.

L'organizzazione è stata curata dalla Uisp e dalla società sportiva Farnese Vini con la supervisione di Alberico Di Cecco, atleta abruzzese di valore internazionale che però alla fine del 2008 è stato squalificato per doping essendo stato trovato positivo a controlli del Coni.

Come presidente del comitato provinciale Coni di Pescara mi sento in dovere di segnalare una situazione quantomeno anomala in riferimento ai ripetuti interventi del signor Di Cecco in svariate manifestazioni di promozione dello sport sul territorio regionale.

Il signor Di Cecco è stato squalificato perché ha fatto uso di sostanze proibite per migliorare le sue prestazioni sportive. E' andato contro le regole e i valori dello sport.

Il Coni intende ricordare con fermezza a tutti gli addetti ai lavori e agli appassionati – e anche al diretto interessato – che le norme del comitato olimpico nazionale prevedono che durante tutto il periodo di squalifica l'atleta deve esentarsi in toto da qualsiasi manifestazione sportiva.

In fede
Enzo Imbastaro
Presidente Coni c.p. Pescara


Replica di Federico Violante, Lega Atletica UISP

Ho conosciuto Enzo Imbastaro, ed il suo addetto stampa Paolo Sinibaldi, domenica scorsa, durante una trasmissione TV. Nessuno di noi sapeva dell'altro, ci siamo presentati, conosciuti, e chiarito civilmente le nostre ragioni. Paolo mi ha inviato ieri il suo comunicato stampa, ovviamente per la publicazione sul nostro sito, io lo avevo già letto in orginale sul sito del Coni su segnalazione di un amico. Non mi tiro indietro, sarebbe infantile nascondersi dietro un dito, ma come ho spiegato ad entrambi vorrei fare le mie osservazioni.
Do spazio alla loro voce, come altri NON hanno fatto, ma c'è anche la mia.

Chiariamo subito che non solo la mia posizione, ma quella di tutta la UISP è di ferma contrarietà verso il fenomeno doping, e ci mancherebbe altro, ma dissento nettamente dall'approccio di Enzo e Paolo, anche se ne condivido lo spirito, almeno per come mi è stato spiegato. Se possibile per noi la lotta al doping ha un valore ancora maggiore, perchè noi non operiamo nello sport olimpico, o professionistico di elite, ma in quello di massa, dove i controlli sono praticamente impossibili, i vantaggi del doping inesistenti, ma gli effetti nocivi uguali se non maggiori.

Anzitutto disapprovo che queste esternazioni siano avvenute solo in occasione del Vivicittà, manifestazione UISP, e mai in occasione di altre manifestazioni, pur se citate, in cui Alberico ha collaborato all'organizzazione. Lo scorso anno la Maratona d'Annunziana, oltre che valida per il nostro circuito era un campionato regionale Fidal. C'è la comunicazione  su maratoneti.it  . Il Coni dov'era? e dov'è quest'anno? I due volantini riportati, a fianco a qello del Vivicittà, sopra erano nel pacco gara proprio del Vivicittà. Non diamo l'impressione di usare due pesi e due misure, per favore.

Nel suo comunicato, Enzo scrive che "il signor Di Cecco" interviene "in svariate manifestazioni di promozione dello sport sul territorio regionale". Ok, ma che male c'è? Promuove lo sport, mi sembra, non il doping. E non lo fa nemmeno a livello istituzionale, non è un nostro tesserato, e non so se lo sia per la Fidal e il CSI. Evitiamo, lo dico a Paolo come giornalista che stimo,  le generalizzazioni e i luoghi comuni.

Non voglio entrare su un terreno minato, ma tendo per natura ad essere solidale con chi viene attaccato a livello personale. Va bene, Alberico è un peccatore, di un peccato particolare in cui non esiste l'attenuante della involontarietà o dell'errore umano. Se nel suo organismo vengono rilevate determinate sostanze la squalifica è automatica e senza una grande distinzione se lo abbia fatto per trarne vantaggio o per errore. Ci sono delle valide ragioni perchè sia così, che io non contesto perchè ne comprendo il senso. Comunque sia hai sbagliato, o hai barato o sei stato ingenuo, perciò devi pagare. Questa è la morale.

Il punto è un'altro. E' imperdonabile e non è stato perdonato, ma serve, nel 2010, che lo mettiamo al rogo?

E poi siamo sicuri che la squalifica debba essere intesa come la "totale cancellazione" della libertà e dei diritti di una persona? Ho letto con attenzione i dispositivi in materia antidoping del Coni e della Fidal. Quello Fidal  rimanda a quello del Coni  , quello del Coni  rimanda, per le sanzioni al punto 10 di quello del Codice WADA  (World AntiDoping Association Code), che ho letto, con la giurisprudenza collegata  , e non mi sembra che dicano questo.

E' vero che si scrive espicitamente che "la persona non può prendere parte ad alcun titolo a competizioni o attività autorizzate o organizzate dal firmatario" ma il contesto come si legge nel seguito è chiaramente quello del gareggiare nello sport professionistico, o almeno dove si corre per denaro.

L'Australia nel 2003, ha sentito il dovere di precisare legalmente  quali sono le limitazioni imposte dalla squalifica per doping, e per loro sono l'interdizione dalle competizioni come atleta, allenatore o anche come giudice, ma concede la partecipazione ad attività di tipo "recreational", nella nostra lingua, lo sport "promozionale", cosa che era prevista anche nella versione precedente (2003) del codice antidoping, come commento al punto 10.9, emendamento ora non più presente.

Capisco la fermezza, e l'irritazione di chi se lo vede su un palco o in TV, ma questo, e altre cose che fa Alberico nella sua vita da squalificato sono comunque diverse dal "prendere parte ad una competizione". Considerato che sta diventando normale che chi fa stragi guidando ubriaco lo incontriamo il giorno dopo per strada, un atteggiamento un po più tollerante per i suoi interventi "promozionali" non lo vedrei come scandaloso. Non sono un suo tifoso, ma mi sembra una questione di civiltà. Da quello che vedo lo fa con passione e per restare attaccato ad un mondo che non lo vuole più. Sono due anni che non corre,  la pena la sta scontando, non infieriamo.

(continua all'interno, link "leggi tutto")

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